Una bandiera per il divieto di balneazione per motivo igienico sanitario ?
La proposta della bandiera marrone
Come detto in qualche articolo precedente, a differenza di quanto avviene all’estero le bandiere del bagnino di salvataggio non hanno un significato univoco in tutto il territorio nazionale. Ovvero la bandiera rossa segnala pericolo mentre la gialla assume nelle varie aree costiere, a seconda del dipartimento della Guardia Costiera, un significato tutto suo. In alcune aree è prevista addirittura la bandiera bianca che significa tutto ok.
Dei turisti itineranti che magari fanno qualche giorno di mare in Liguria, poi in Toscana e infine nel Lazio si troveranno di fronte a bandiere che significano a seconda della zona una cosa o un’altra.
Oltre a questa riflessione ne abbiamo un’altra da introdurre.
C’è stato negli ultimi anni un incremento dei divieti di balneazione per motivo igienico sanitario emanati dai Comuni a seguito della verifica delle qualità delle acque effettuata dalle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA). I giornali ne hanno parlato ampiamente anche perché i divieti sono solitamente in piena stagione estiva. I motivi? Impianti di depurazione vecchi ed una rete fognaria che ancora non copre tutte le aree cittadine.
Cosa succede quindi? Gli scarichi abusivi si immettono nei fiumi, ruscelli e rigagnoli che finiscono la loro corsa in mare alzando in modo importante la carica batterica. Si parla solitamente del batterio escherichia coli che può portare a crampi addominali e nausea.
Il mare calmo favorisce il persistere del batterio mentre il mare mosso con l’attività meccanica di risciacquo permette una maggiore ossigenazione.
Il divieto di balneazione impone al bagnino di issare la bandiera rossa (pericolo!) ed all’autorità comunale di apporre cartelli (quanti? grandi come?) che indicano il divieto di balneazione in italiano ed inglese.
E qui si apre l’incubo per il bagnino di salvataggio perché ha l’obbligo di svolgere la “corretta informazione” dei bagnanti. Ovvero? “Signori vi informo che c’è divieto di balneazione per motivo igienico sanitario ecc ecc”. E se fanno il bagno? Non ha molti poteri al riguardo. L’attività sanzionatoria come sappiamo è compito degli agenti della polizia locale/municipale, provinciale o Guardia Costiera. E qui nasce una nuova riflessione: se un bagnante si pone nei guai in un’area di divieto di balneazione l’intervento del bagnino è dovuto? Cioè il batterio escherichia coli non può arrecare danno al bagnino? La legge 81, la norma sulla sicurezza del lavoro, va applicata o no? Dilemmi italiani.
Lasciandovi a riflettere su questa domanda poniamo una nuova questione. Il divieto di balneazione per motivo igienico sanitario va indicato con la bandiera rossa (PERICOLO!) ma se c’è mare mosso il bagnante può pensare che la bandiera rossa sia dovuta al mare mosso.
E da qui nasce la proposta di Rescue Italia istituire una bandiera specifica per indicare il divieto di balneazione per motivo igienico sanitario che significhi soltanto quella cosa lì: non si può fare il bagno perché l’acqua è sporca.
Il colore della bandiera? Marrone, sarà semplice ed intuitivo!
Indicherebbe plasticamente in modo diretto e veloce ai bagnanti dove fare il bagno e dove no. Di solito i prelievi delle ARPA sono ogni 300/400 metri dalla foce dei fiumi per cui sarebbe un modo molto semplice e diretto di comunicare il pericolo.
La bandiera marrone metterebbe inoltre i Comuni di fronte al dovere di fare ciò per cui sono pagati: mettere in sicurezza la popolazione garantendo una rete fognaria moderna e capillare.