Un altro anno in torretta!
Cari Assistenti Bagnanti, un anno nuovo di zecca sta per cominciare e scriviamo queste poche righe per riflettere sugli avvenimenti del 2018 e su quanto ci aspetta nel 2019.
Un anno come sempre impegnativo e che ha visto un grande numero di vite salvate da parte dei bagnini italiani sia con azioni dirette che attraverso la costante opera di sorveglianza e prevenzione.
Lo scorso anno ci preparavamo ad un “riforma del Salvataggio” che avrebbe inserito dei criteri di verifica dello stato di preparazione dei bagnini (bene!) ma poi non ne abbiamo più saputo niente: la riforma è ferma al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e forse il 2019 sarà l’anno decisivo. Vi terremo informati.
Un pensiero in questo anno è andato alla guardavida Matilde Ontiveros, recentemente scomparsa a 78 anni. E’ stata la prima bagnina ad entrare in servizio in Argentina. Ha combattuto per poter essere una bagnina aprendo la strada a nuove generazioni di assistenti bagnanti. I suoi resti sono stati cremati e dispersi nelle spiagge che ha sorvegliato durante la sua carriera ricevendo l’omaggio dei guardavidas argentini.
Dal coraggio di persone così eccezionali dobbiamo trarre ispirazione per dare linfa vitale al nostro lavoro. Per questo a breve ripartirà la campagna per assicurare la sorveglianza alle spiagge libere d’Italia. Anche nella scorsa estate si sono registrati un numero altissimo di incidenti. E a farne le spese sono sopratutto i bambini. E’ inammissibile che drammi dovuti all’assenza di sorveglianza continuino a verificarsi!
Ma possiamo fare ancora molto in altri settori del nostro lavoro. Innovare e migliorare le attrezzature del soccorso. La Rescue Board è uno strumento incredibile, ci permette di arrivare molto velocemente sul pericolante, alcuni comandi locali delle Capitanerie di Porto l’hanno introdotta come strumento facoltativo (quindi assicurando copertura giuridica) altre ancora no. Le Capitanerie di Porto che l’hanno inserita lo hanno fatto perché, in molti casi, hanno accolto le richieste dei lifeguards che in delegazione si sono recati presso i loro Comandi ed hanno avuto un confronto con i responsabili delle stesse. Migliorare le performance del salvataggio è interesse di tutti: bagnini e Capitanerie di Porto. Quindi non abbiate paura, inviate una email, chiede un’incontro e spiegate le vostre ragioni!
Gli istruttori che ci hanno preparato per il brevetto (FIN, FISA, SNS) sono in gamba e ci hanno trasmesso moltissimo ma tanto dipende da ogni bagnino, la capacità di sapersi mantenere addestrato, allenato ed aggiornato con le tecniche ed i protocolli. Noi di Rescue Italia ci proviamo a darvi la giusta motivazione e ringraziamo tutti i lifeguards che ogni giorno contribuiscono a tenere vivo il nostro sito mandandoci approfondimenti, foto, video e tutto ciò che ci permette di sentirci parte di una COMUNITA’, di un GRUPPO. Con molti di voi non ci conosciamo ma è divertente vedere come siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda.
Questo senso di appartenenza ci permette di chiudere questa nostra lettera con un abbraccio al lifeguard di Honolulu Layne Fitzpatrick che sta combattendo una durissima battaglia contro la leucemia. “Da lifeguard ha salvato molte persone, ora è il momento di salvare lui” seguendo queste parole degli amici di Layne, molte persone si stanno offrendo per donare il midollo osseo nella speranza di trovare un compatibilità.
A Layne e a tutti colleghi che stanno combattendo la loro battaglia per la vita va il nostro abbraccio più grande.