La RESCUE BOARD è uno degli strumenti per il salvataggio maggiormente utilizzati nel mondo. Si tratta di una tavola da surf più lunga delle tradizionali tavole con una lunghezza che varia dai 10 ai 12 piedi (da 3 a 3.6 metri) ed uno spessore maggiore di una tavola tradizionale per assicurare la galleggiabilità a due persone. Viene adoperata da un singolo operatore ed è dotata di maniglie laterali per far attaccare i pericolanti (fino a 10).
Il grande Duke fu, forse, il primo a scoprire le potenzialità della tavola da surf nel salvataggio. La moderna rescue board è presumibilmente da collocarsi a cavallo degli anni 50′ e 60′.
E’ molto utilizzata nel mondo anglosassone (Australia, Gran Bretagna, USA) e, generalmente, sugli oceani (in Portogallo).
Si utilizza come una tavola da surf e una volta raggiunto il pericolante lo si fa sdraiare sulla tavola per poi riportarlo a riva.
Ha dei notevoli punti di forza rispetto al tradizionale pattino di salvataggio:
– viene utilizzata da un solo operatore … e questo anche molti pattini lo sono, soprattutto in Adriatico.
– è più veloce nei primi 100 metri.
– è leggera quindi facilmente posizionabile nei punti dove è maggiormente necessaria.
– permette all’operatore di trovarsi più vicino al pericolante ed effettuare una più precisa diagnosi.
– è meno pericolosa in caso di ribaltamento, è composta di materiali leggeri. (chi scrive questo articolo lo sa perché è stato colpito in testa durante un salvataggio).
– permette di superare la linea delle onde più facilmente ed è più sicuro e semplice per rientrare a riva.
Punti deboli rispetto al pattino (moscone):
– se ci sono più pericolanti è quasi impossibile rientrare a riva per cui diventa necessario il supporto di un pattino oppure si attende che la corrente ci trascini su una secca.
Rispetto al rescue can il rapporto punti di forza/punti di debolezza è totalmente a vantaggio della Rescue Board se non quando il mare è in condizioni proibitive (ovvero non surfabile con serie molto ravvicinate ed il pericolante si trova oltre la linea delle onde). In quel caso la combinazione rescue can e pinne o rescue tube e pinne risulta preferibile!