Quando i surfisti “rovinarono” la Cerimonia della Bandiera Blu
VIAREGGIO, TOSCANA. Correva l’anno 2012 e come ogni stagione balneare che si rispetti a Viareggio cominciava con la consegna della Bandiera Blu alla città. La consegna avvenne il 3 giugno in Piazza Mazzini, la principale pizza cittadina. Per chi non lo sapesse la Bandiera Blu è un riconoscimento importante che attesta la capacità di una città costiera di salvaguardare l’ambiente marino, offrire servizi ai turisti e garantire la sicurezza in mare.
I surfisti viareggini vennero invitati -come da consolidata tradizione- a prendere parte alla cerimonia indossando le magliette blu con su scritto “Bandiera Blu 2012” e portando la Bandiera Blu dalla riva fino al pennone in Piazza Mazzini dove ad attenderli si trovavano, oltre ad una folta folla di turisti, le autorità (Sindaco di Viareggio, Capitaneria di Porto e Rappresentante delle Associazioni dei Balneari).
Appena giunti in piazza e dispostisi a semicerchio attorno al pennone una parte dei surfisti si tolse la maglietta della cerimonia per esibire delle canottiere dove si chiedeva chiarezza sull’annegamento del giovane turista pratese avvenuta nell’estate dell’anno precedente alla spiaggia libera e, di conseguenza, si richiedeva una maggiore sicurezza in mare (un surfista che non era riuscito a rimediare una canottiera di protesta si fece scrivere con un pennarello sul petto “Protesto pure io” aderendo così simpaticamente alla protesta).
Il 16 luglio del 2011, infatti, un giovane turista era morto annegato nelle acque di fronte alla spiaggia libera della Lecciona. A differenza degli anni precedenti il servizio di sorveglianza non era stato attivato. Sembra che il Comune se ne fosse dimenticato e a tutt’oggi non si è ancora riusciti a capire le reali responsabilità.
Terminata la cerimonia i surfisti spiegarono le loro ragioni al Sindaco di Viareggio facendogli presente che un comune balneare, anche se in ristrettezze economiche, non può permettersi di lasciare le spiagge libere senza sorveglianza durante la stagione balneare.
Il 16 luglio del 2011, infatti, un giovane turista era morto annegato nelle acque di fronte alla spiaggia libera della Lecciona. A differenza degli anni precedenti il servizio di sorveglianza non era stato attivato. Sembra che il Comune se ne fosse dimenticato e a tutt’oggi non si è ancora riusciti a capire le reali responsabilità.
Terminata la cerimonia i surfisti spiegarono le loro ragioni al Sindaco di Viareggio facendogli presente che un comune balneare, anche se in ristrettezze economiche, non può permettersi di lasciare le spiagge libere senza sorveglianza durante la stagione balneare.