• LA SICUREZZA ACQUATICA DEL MIRABEACH

Come sanno i nostri lettori e colleghi, la sicurezza acquatica ha molteplici sfaccettature. Uno dei fattori principali è il contesto in cui si opera.

I parchi acquatici rappresentano un contesto molto particolare e che non possono essere descritti come un semplice insieme di vasche. Abbiamo già affrontato il tema in altri articoli grazie al supporto di colleghi ed oggi entriamo nel vivo della sorveglianza acquatica del MIRABEACH: il grande parco acquatico del gruppo Mirabilandia.

Ne parliamo con Lorenzo Pallareti, il lifeguard responsabile del coordinamento del servizio di sicurezza acquatica.

Ciao Lorenzo, come si compone la struttura di Mirabeach?

Il Mirabeach si compone di tre aree acquatiche, diverse sia per le attrazioni/scivoli presenti, sia per le caratteristiche degli specchi d’acqua. Ogni piscina o attrazione ha restrizioni e regolamenti specifici. Nel complesso parliamo di 6 attrazioni, 1 playground acquatico, un fiume lento, una grande piscina a onde che arriva a una profondità di 180cm ed una laguna all’ingresso del parco con profondità massima di 110cm.

Quali sono, in generale, le particolarità del lifeguarding, quando connesso ad un ambiente specifico come un parco acquatico?

Parlando di un parco divertimenti, abbiamo anche uno standard qualitativo da mantenere, oltre che di sicurezza. Gli assistenti bagnanti hanno diverse funzioni a seconda che si stiano occupando di sorveglianza in acqua, di partenza agli scivoli o monitoraggio di un playground. Il loro addestramento è ampio e articolato a seconda dell’attività che dovranno svolgere durante il loro turno di lavoro. Promettiamo ai visitatori un trattamento in linea con gli altri parchi del gruppo Parques Reunidos, che ha da sempre come focus principale il benessere dei suoi ospiti.

Pensando alla vostra struttura immaginiamo un ricambio quasi giornaliero del pubblico, con persone che ogni giorno entrano nella vostra struttura sapendo poco di come funziona. È così? Come vi approcciate?

Si, abbiamo un grande ricambio giornaliero di clienti ma anche un buon numero di visitatori abbonati. Noi a Mirabeach utilizziamo molto cartelli e segnaletica che ogni anno aggiorniamo, messaggi audio che vengono ripetuti periodicamente durante la giornata e ovviamente il nostro personale che spiega e aiuta ogni cliente. Inoltre, sul sito ufficiale, nella sezione “Prima della tua visita”, sono disponibili dettagli su ogni attrazione e i vari regolamenti, come arrivare, le FAQ, le informazioni per gli ospiti con esigenze speciali e una guida ai biglietti.

Avete un piano di salvataggio ad hoc da voi elaborato o viene redatto da un ente specifico (Comune, Regione, Capitaneria)? Oltre agli obblighi di legge avete elaborato ulteriori misure per garantire la sicurezza dei bagnanti?

Si, certamente. Come tutti i maggiori parchi acquatici, anche Mirabeach dispone di un piano di salvataggio studiato appositamente in conformità alla normativa vigente e adeguato alle peculiarità di ciascuna area.
Per quanto riguarda le tecniche di salvataggio, i nostri assistenti bagnanti seguono le procedure standard impartite dalla FIN (Federazione Italiana Nuoto), dalla Società Nazionale di Salvamento e dalla FISA (Federazione Italiana Salvamento Acquatico).
Oltre all’addestramento obbligatorio per legge, il nostro personale, composto da Operatori e Assistenti Bagnanti, riceve un addestramento approfondito sulle procedure operative e di emergenza sviluppate internamente, specifiche per ogni attrazione e area acquatica.
Al fine di garantire il massimo livello di preparazione, organizziamo regolarmente sessioni di addestramento e simulazioni, così da assicurare che ciascun membro dello staff sia in grado di intervenire tempestivamente ed efficacemente in caso di necessità.
Nel corso della giornata, i visitatori potrebbero assistere a simulazioni di salvataggio. Per prevenire eventuali allarmi, all’interno del parco sono presenti appositi cartelli informativi che segnalano tali attività, corredati di immagini illustrative di manichini o altri dispositivi utilizzati durante i test a sorpresa!

I minori rappresentano sicuramente una percentuale importante del vostro pubblico, avete elaborato particolari tecniche per mantenerli sotto controllo?

Assolutamente sì. Una delle azioni più importanti che abbiamo implementato a Mirabeach è la responsabilizzazione degli adulti che accompagnano i minori, siano essi genitori o capogruppo di centri estivi. È fondamentale che conoscano i regolamenti di accesso alle attrazioni e alle piscine, per garantire un’esperienza sicura e consapevole.
Per questo, utilizziamo una comunicazione chiara e costante attraverso annunci audio, cartellonistica e il supporto diretto degli operatori e degli assistenti bagnanti, che sensibilizzano i visitatori sull’importanza di adottare un comportamento spensierato, ma sempre consapevole dell’ambiente circostante, delle proprie abilità natatorie e di quelle dei bambini o delle persone che accompagnano. Sul sito di Mirabeach si trovano una serie di raccomandazioni che riguardano proprio questo argomento.

Che utilizzo della tecnologia fate per garantire la sicurezza del pubblico? Quanto ritenete importante l’utilizzo della tecnologia (telecamere, sensori, etc.) per effettuare controlli?

Tutto il parco inoltre è videosorvegliato da telecamere, l’uso di queste tecnologie è fondamentale per effettuare controlli efficaci e tempestivi, consentendo al personale di intervenire prontamente in caso di incidenti o situazioni di pericolo. Tutte le postazioni di sorveglianza sono dotate di Radio Ricetrasmittente. Siamo in rete anche con il medico di guardia. La comunicazione rapida ed efficace rimane sempre, a mio parere, lo strumento più utile per fronteggiare gli imprevisti.

Nelle piscine, e soprattutto negli acquapark, oltre all’annegamento, uno dei rischi maggiori è il trauma: le superfici scivolose, i comportamenti spesso scalmanati, acquascivoli, trampolini ed altre attrazioni generano non di rado episodi tristemente importanti. Cosa può essere fatto per incrementare la prevenzione di questi incidenti e la qualità dell’intervento di soccorso, quando diventa necessario?

Siamo molto attenti a questo argomento, infatti in tutto il parco in prossimità delle vasche e degli scivoli, vengono fatti trattamenti antiscivolo da professionisti per minimizzare il rischio di scivolamento. Altre azioni necessarie al fine di ridurre i rischi sono posizionamento di cartelli di pericolo, un’adeguata supervisione degli adulti accompagnatori ed un personale attento e vigile che si occupi di bloccare anticipatamente comportamenti rischiosi come corse o spinte. In tutto questo il nostro caro fischietto FOX40 ci accompagna fedelmente in una sinfonia di sottofondo…

Esistono, a tuo parere, delle strumentazioni che possano in qualche modo incrementare il grado di sicurezza in queste strutture?

La tecnologia può sicuramente offrire un supporto importante nella prevenzione degli incidenti in piscine e acquapark, anche se non ho particolari esperienze a riguardo, ma concordo sul fatto che nessun dispositivo possa sostituire la presenza e la preparazione di un personale attento e qualificato.
Il fattore umano rimane insostituibile per garantire il target #zerodownings. Un bagnino esperto è in grado di leggere segnali di difficoltà ben prima che la situazione diventi critica, grazie al suo addestramento e alla conoscenza diretta del contesto. Inoltre, la supervisione attiva e la capacità di valutare il benessere dei bagnanti in un ambiente tridimensionale – dove il pericolo può manifestarsi sia in superficie che sott’acqua – sono competenze che nessuna tecnologia può replicare completamente.
L’ideale in futuro, quindi, è un’integrazione tra tecnologia e preparazione del personale: strumenti all’avanguardia che supportano, ma non sostituiscono, l’occhio vigile e la prontezza dei soccorritori.

Quanti sono gli assistenti bagnanti in servizio e come avvengono le selezioni? Se uno dei nostri lettori volesse candidarsi come assistente bagnanti per la vostra struttura come deve fare?

Ogni giorno ci sono 42 tra operatori e Assistenti Bagnanti nelle diverse aree acquatiche che ruotano durante la giornata tra alcune postazioni.
Il processo di selezione parte dalle candidature spontanee che possono essere fatte direttamente dal nostro sito sul portale “Lavora con noi” (https://www.mirabilandia.it/lavora-con-noi), successivamente l’ufficio del personale organizzerà un colloquio e, se positivo, la selezione si concluderà con un addestramento specifico teorico e pratico insieme ad alcune prove fisiche di resistenza e tecniche di salvamento.

Quali criteri seguite maggiormente per la selezione?

Cerchiamo persone con propensione al lavoro di squadra, che sappiano mettersi alla prova e siano disponibili a lavorare in gruppo. Siamo alla ricerca di persone che abbiano un buon orientamento verso il cliente e che sappiano far rispettare i regolamenti.

Il vostro personale, soprattutto i nuovi, viene sottoposto ad un training specifico?

Assolutamente sì. L’addestramento iniziale prevede una spiegazione dettagliata delle procedure operative del Parco e un aggiornamento periodico sulle tecniche di primo soccorso studiate per l’ottenimento del brevetto necessario. Durante la stagione, tutto il personale di salvataggio partecipa a sessioni di training settimanali (formazione continua) per affinare le tecniche di soccorso in acqua, utilizzando dispositivi come rescue tube, manichini e tavola spinale.
Inoltre, durante l’orario di apertura del parco, organizziamo periodicamente esercitazioni che simulano situazioni di emergenza reali. Questo ci permette di testare non solo la rapidità di risposta alle emergenze, ma anche la capacità del team di gestire la pressione in scenari diversi. Il Responsabile dei Bagnini, a campione, effettua test a sorpresa utilizzando vari dispositivi (es. palla o manichini che simulano una persona in difficoltà), per verificare il livello di vigilanza e la prontezza nell’individuare situazioni di rischio, in particolare sul fondo della vasca.”

Effettuate periodicamente un debriefing per valutare le criticità e correggere comportamenti?

Si, e sono un fermo sostenitore della sua efficacia. A Mirabeach ne effettuiamo due al giorno: uno al mattino prima dell’apertura del parco per aggiornare il team sulle novità o criticità della giornata (presenza di particolari gruppi, eventi, situazione metereologica ecc.), ed uno a fine turno per analizzare le problematiche affrontate sottolineando sempre i comportamenti positivi insieme ai punti da migliorare. Credo sia fondamentale che i dipendenti partecipino attivamente a questi briefing sia per condividere scenari che possono evidenziare criticità sia per discutere di dinamiche del team e
operative, che è la base per creare un gruppo forte e coeso per riuscire a lavorare in modo professionale e sereno.

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