La razza
Nelle razze, le cinque o sei paia di branchie sono situate invece in posizione ventrale. In molte specie il capo fa parte del disco, mentre in altre la testa è distinta e le pinne pettorali vi si raccodano.
Nelle razze bentoniche, cioè diffuse sui fondali, gli occhi e gli spiracoli sono solitamente disposti sulla sommità del capo. In alcune specie abissali di Torpedinoidei, gli occhi sono coperti da uno strato cutaneo e si distinguono a malapena.
Caratteristiche utili all’identificazione delle diverse razze sono il prolungamento del muso a sega, la presenza di organi elettrici, pinne pelviche allargate e unite in forma di disco, protuberanze lobate o la presenza di un corno sul muso. I sessi sono distinguibili in modo precoce.
Gli pterigopodi maschili sono importanti ai fini dell’identificazione in quanto variano non solo tra le famiglie ma anche da specie a specie e sono utilizzati per distinguere specie simili e valutare i rapporti filogenetici tra generi e specie. La cute, che in molte razze è spessa, si presenta liscia e rivestita da un muco scivoloso oppure protetta da robusti tubercoli ossei o spine, la cui dimensione, forma e posizione è un altro metodo per distinguere famiglie e specie.
Per le abitudini bentoniche, quasi tutte le razze hanno la bocca in posizione ventrale e si nutrono immobilizzando la preda sul fondo con il disco. Sempre con movimenti del disco o dei margini di questo, lo convogliano verso la bocca. Possono essere molto selettive e la varietà di forme riscontrate nella bocca e nei denti riflette le loro preferenze alimentari.
Il pesce chitarra, ad esempio, ha la bocca orlata da una fitta serie di dentelli piatti con i quali frantuma i gusci di piccoli invertebrati. Aquile di mare e Rinopteridi possiedono una serie di piastre dentali che, piuttosto simili a un becco, triturano granchi e molluschi. Le torpedini hanno la mascella inferiore molto arcuata e armata di piccoli denti sottili e appuntiti, che può essere spinta esternamente per risucchiare i piccoli pesci del substrato. L’enorme bocca della manta, che si nutre di plancton, è situata sulla parte frontale del muso e i denti sono minuti e rivestiti di pelle sulla mascella.
I Rajidi sono quasi tutti provvisti di file compatte di robusti denti acuminati, per meglio trattenere i pesci, i crostacei e i molluschi che cacciano. L’apparato sensoriale è altamente sviluppato. I pesci sega hanno narici sensibili anche a odori lievissimi, mentre in altre razze le narici sono parzialmente coperte da un ampio lobo carnoso denominato valva internasale e rivestito da pori sensoriali, che raggiunge solitamente la bocca del pesce. I pori fanno parte del sistema delle ampolle di Lorenzini, un apparato elettrorecettore che viene utilizzato per rilevare i deboli campi elettrici prodotti dai muscoli di altri animali. I principali predatori delle razze sono gli squali martello, le foche, ma anche le razze più grandi.
Le razze vivono in acque marine, ma alcune di esse trascorrono buona parte della vita in delta o estuari, con acque salmastre. Vi è poi un numero limitato di specie che ha addirittura colonizzato le acque dolci per vivere in fiumi situati a migliaia di chilometri dalle coste. Le razze sono un elemento importante delle comunità marine e costituiscono un anello fondamentale nel ciclo vitale degli oceani. La comune convinzione che tutti i batoidei si equivalgano è del tutto errata. La vita delle razze degli estuari è ad esempio del tutto diversa da quelle che vivono presso la costa. Un motivo di uguaglianza è il fatto che le razze si nutrono praticamente degli stessi cibi, ma anche specie che convivono in un habitat possono avere diverse strategie riproduttive. Molte sono così specializzate che localmente hanno perfino estromesso pesci ossei bentonici come le sogliole. Le razze sono diffuse dal livello del mare fino a 3000 m di profondità. Le razze che vivono negli estuari sono le meglio adattate, perché riescono a far fronte agli stress ionici dovuti alla variazione del tasso di salinità, fatali per molti pesci.
Pesce Chitarra
Le razze hanno due diverse strategie riproduttive:
- la deposizione delle uova (oviparità)
- lo sviluppo dell’embrione nel cosiddetto utero materno senza la presenza di una placenta che unisca il piccolo alla madre, tipica dei mammiferi (ovoviviparità)
Come negli squali, in tutte le specie la fecondazione è interna e avviene attraverso gli pterigopodi, estremità modificate delle pinne pelviche. Alla nascita gli pterigopodi sono già presenti nel maschio e hanno l’aspetto di due piccoli lobi in prossimità della cloaca.
Si espandono notevolmente verso la fine dell’adolescenza e sviluppano un sostegno cartilagineo interno quando il maschio raggiunge la maturità sessuale.
L’accoppiamento può sovente apparire violento e ha luogo secondo modalità diverse: ventre contro ventre oppure dorso contro ventre con gli pterigopodi ripiegati. Inizialmente il maschio segue la femmina tenendo il muso sensibile in prossimità della sua cloaca per percepirne i segnali chimici. Vi sono anche contatti fisici con morsi più o meno delicati al disco.
Il “Borsellino della Sirene”, in inglese, “mermaid’s purse” è una sacca di uova di squalo o razza che è possibile trovare lungo le coste. Queste sacche di uova prendono il nome proprio dalle leggende delle sirene, che si dicevano le depositassero sul fondo dell’oceano come tesori. In realtà si tratta di una parte importante dell’ecosistema marino. Ogni specie di squalo o razza ha una forma di ”mermaid’s purse” diversa, che permette di identificare la specie a cui appartiene. All’interno di ogni sacca di uova, ci sono uno o più embrioni che si sviluppano protetti dall’involucro elastico e resistente. Il borsellino delle sirene si può trovare spesso spiaggiato sulla sabbia, soprattutto dopo le tempeste o le maree alte. Dunque lo spiaggiamento non significa che l’embrione all’interno sia morto, ma semplicemente che è stato espulso dall’acqua a causa delle correnti o delle onde.
Se si trova un mermaid’s purse sulla spiaggia, è importante non toccarlo o spostarlo, ma lasciarlo dove si trova.