“Il corso di bagnino per imparare a crescere”
Intervista a Giorgio, Maestro di salvamento FISA di Chieti
Ciao Giorgio! Come ti sei avvicinato al mondo del salvataggio?
Un giorno mentre ero al mare con amici, avevo 19 anni. Un ragazzo della mia età annegò. Il bagnino che era di servizio in quel tratto di spiaggia fece il possibile per recuperarlo ma il mare aveva deciso di prenderselo e non lasciarlo andare. Dopo tanti tentativi riuscirono a portare a terra quel ragazzo purtroppo esanime , il bagnino provò in tutti i modi a rianimarlo, anche se si vedeva che non fosse un esperto di primo soccorso. Continuò stremato fino all’arrivo dell’ambulanza, che dopo aver provato in ogni modo di restituirgli la coscienza ne decretò il decesso. Ricordo il viso di quei due signori che probabilmente erano i genitori, disperati sul corpo del ragazzo. Quel giorno mi sentì egoista, e talmente vuoto. Decisi che forse potevo contribuire anche io a far qualcosa affinché non succedesse ancora. Così decisi di iscrivermi l’inverno successivo ad un corso per il conseguimento del brevetto.
Cosa ti piace di più di questo mondo?
Quello che amo di più di questo mondo è l’idea di dare ai miei corsisti tutte le informazioni e le nozioni necessarie per far accrescere quella sicurezza e quella capacità di analizzare, razionalizzare e a agire in caso di emergenza. Fornirgli un punto di vista differente, rispetto a quello di fare un lavoro identificato dalla popolarità, visibilità, dall’immagine.
C’è qualcosa che cambieresti dell’attuale sistema di certificazione dei brevetti? Darei maggiore responsabilità agli organi accertatori competenti, per evitare il rilascio spesso superficiale di un’autorizzazione così importante come il brevetto di assistente bagnanti. Darei maggiore rilievo, importanza e tutela della figura.
Mezzo di salvataggio preferito? Il mezzo che preferisco , è la moto d’acqua , per la sua capacità di impiego e per la rapidità rispetto agli altri mezzi utilizzabili a disposizione.
C’è un salvataggio che meglio ricordi? A dire a verità ricordo diversi episodi che mi sono accaduti ma uno in particolare mi ha segnato e forse fatto crescere di più perché accaduto durante le mie prime esperienze da assistente bagnanti. Ricordo di un salvataggio fatto ad un ragazzino di 14 anni , in una giornata di mare agitato e vento Libeccio che spingeva fuori. Questo ragazzo si era allontanato, forse volutamente, forse a causa della corrente chi può dirlo! Era in prossimità delle due scogliere. Irresponsabilmente, anche a causa della mia poca esperienza, entrai in acqua così come mi trovavo senza capire bene cosa fare, senza valutare come farlo, non avevo nulla (!) né rescue can nè pinne, solo la mia “stupidità” da novellino! Recuperai il ragazzo e nel rientro mi resi conto che non ero in grado di rientrare! Troppa corrente! Ricordo che questo ragazzo mi parlava e mi diceva che aveva bevuto tantissimo e che aveva paura non farcela a tornare a casa cercavo di rassicurarlo ma mi sentivo impotente perché ero stanco e avevo paura anche io di non riuscire ad uscire da quella situazione. Un mio collega, ora mio grande amico Stefano, provò a darmi una mano, quei momenti ricordo furono brevissimi, ma mi sembrarono un’eternità. Ricordo che Stefano si lego e provò a stendermi una mano per tirarmi fuori da quella corrente. Alla fine riuscimmo ad uscire dalla corrente di spinta e finalmente toccai con i piedi la sabbia. Ricordo che guardandomi intorno al rientro nessuno si avvicinò a darci una mano tranne il mio collega , sulla riva si era radunata una folla grandissima come se stessero girando la scena di un film! Il ragazzo ringraziandomi riusci a tornare a terrà. Ma pensandoci poi mi resi conto che avevo avuto un comportamento irresponsabile, fu uno dei più brutti momenti della mia vita!
Come hai conosciuto la FISA? Ho conosciuto la FISA perchè prima che nascesse concretamente e parlo di circa 20 anni fa, io facevo parte di un’associazione dove ho avuto la fortuna di conoscere e collaborare con degli istruttori formidabili che hanno fatto gran parte della storia della FISA. Queste persone hanno dedicato la maggior parte del tempo libero della loro vita ad attività di soccorso e per fini sociali e hanno cercato di coltivare in me e altre persone lo spirito e la concezione che fare del bene alla gente è gratificante, mi hanno fatto appassionare alle attività che facevamo.
Perché consiglieresti ad un ragazzo o una ragazza che vuole diventare bagnino di scegliere FISA? Io consiglierei la FISA perché ne conosco i valori, gli scopi delle scelte fatte, i valori e il sacrificio che hanno fatto e fanno alcune persone in particolare . Siamo in continuo aggiornamento e ricerca di nuovi sistemi e tecniche per espletare al massimo della nostre potenzialità il nostro lavoro. Io consiglio di frequentare un corso per assistente bagnanti per conoscere più se stessi, accrescere la propria autostima, per fare un lavoro nobile e gratificante!
Un allievo o un gruppo di allievi che ricordi con piacere? Che ti hanno sorpreso? Ricordo con piacere tutti i gruppi, perché in ogni corso ho incontrato persone diverse e tutte speciali, ognuno di loro mi ha permesso di imparare cose nuove soprattutto a livello umano, e per questo che li ringrazio tutti di cuore!