Il lavoro del bagnino di salvataggio e la Legge 81
Il testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (noto anche con l’acronimo TUSL) è un complesso di norme della Repubblica Italiana, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, emanate con il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
E’ una normativa che ha portato dei cambiamenti anche sul mondo della spiaggia di cui sicuramente molti assistenti bagnanti e beach managers sono già a conoscenza.
E’ infatti obbligo abbastanza recente per ogni assistente bagnanti partecipare al corso per la sicurezza sul lavoro che prospetta all’assistente bagnanti i pericoli di danni fisici derivanti della mansione del bagnino. Il corso, che viene erogato da agenzie per la sicurezza sul lavoro, indica il carico massimo che un bagnino può sollevare e con quali DPI (dispositivi di protezione individuale) garantire la sua sicurezza.
Solitamente ne vengono fuori curiosi siparietti per cui il pattino di salvataggio ed i pedalò non potrebbero essere sollevati da soli, e chi rastrella la spiaggia dovrebbe indossare i guanti da manovale e addirittura, poi derogata, le scarpe antinfortunistiche.
Scherzi a parte, la tematica è importante e quei corsi sono spesso ben fatti. Ovviamente la spiaggia essendo un luogo di lavoro particolare per un’evidente differenza morfologica e ambientale richiede uno spirito di adattamento ma se si ha la capacità di cogliere gli elementi importanti di questi mini corsi si riesce a limitare il rischio di infortuni e quindi di compromettere la salute ed il lavoro.
Un ulteriore ambito verso il quale alcuni territori si stanno spingendo per tutelare la salute dei lavoratori della spiaggia è la limitazione dei danni prodotti dell’eccessiva esposizione ai raggi UV (UVA e UVB), ovvero gli effetti nocivi dei raggi del sole.
Al momento è la Versilia da fare da apripista su questa tematica dove la ASL ha elaborato una linea guida con uno studio che ha indicato quali indumenti e che tessuti privilegiare poiché più coprente. I giornali l’hanno interpretata a modo loro dicendo che erano prescrizioni obbligatorie e che l’autorità (quale?) avrebbe vigilato arrivando a sanzionare. L’obbligo, se c’è, è verso il titolare dell’attività che deve fornire al dipendente i materiali prescritti e inseriti nel documento di sicurezza del lavoro.
Altro elemento di analisi per la difesa dai raggi UV è il luogo di lavoro ovvero dove l’assistente bagnanti passa la parte rilevante della sua giornata lavorativa per rispondere al meglio alle richieste della Legge 81. Se ne evince che un semplice ombrellone non è adeguato. Una torretta è più indicata in quanto copre maggiormente il bagnino dai raggi del sole, lo isola dal calore proveniente da terra e attenua l’effetto dei raggi del sole rimbalzanti sulla sabbia.
E in mare? Cosa prescrive la Legge 81 in mare? Chi regola ? Chi prescrive?
A questa domanda al momento non è possibile rispondere. Abbiamo contattato il Ministero della Salute, numerosi enti e responsabili del settore ma sembra che la Legge 81 si fermi sul bagnasciuga.