Il Rescue Can
confidenzialmente chiamato “baywatch”
Non è difficile immaginare i motivi per cui il rescue can o rescue buoy abbia preso nel gergo del salvataggio italiano il nome di baywatch. E’ stato introdotto fra gli strumenti obbligatori del salvataggio a metà degli anni 90′ mentre in Italia impazzava la famosa serie televisiva “Baywatch“. In quella serie i lifeguards facevano un ampio utilizzo del rescue can e così in Italia lo strumento ha preso questo soprannome.
Le prime versioni di questo strumento sono datate ai primi del 900′ ed erano realizzate in alluminio, legno, sughero e fibra di vetro.
Oggi la versione più comune è in plastica ed è dotata di una corda con laccio per essere facilmente indossata.
Ha degli incredibili punti di forza sopratutto se utilizzato congiuntamente alle pinne.
- è leggero quindi vi permette di correre lungo la riva per raggiungere velocemente l’area dove si trova il pericolante;
- ha una grande galleggiabilità e permette a più pericolanti di restare a galla;
- nel caso in cui vi troviate in una zona rocciosa lo potete utilizzare per farvi scudo contro gli scogli;
- come visto nella nostra tabella comparativa è lo strumento ideale per intervenire con il mare agitato (ovvero grande, onde scomposte, non surfabile e vento attivo). Con quella tipologia di mare il pattino rischia di ribaltarsi e di farvi molto male.
I maggiori punti di debolezza del rescue can sono:
- ci vuole un’ottima capacità natatoria e freddezza nell’affrontare le onde e sicurezza nel gestire il pericolante. Sono tutte doti che un bagnino di salvataggio dovrebbe avere nel suo bagaglio ma spesso ci troviamo a constatare che non è così.
- se i pericolanti sono molti (più di tre adulti) ci vorranno rinforzi per portarli a riva (quindi ricordatevi sempre di comunicare ai colleghi l’inizio del salvataggio).
Per tutte questa ragioni il rescue can è un ottimo alleato. Portatelo sempre con voi soprattutto nei casi in cui vi allontanate dalla postazione o in cui dovete andate a sorvegliare il mare dalla secca (può succedere). Se non siete convinti leggete l’articolo in cui parliamo del Caso Carroccia.
Ultima ma non da poco, in caso di rissa o di aggressione potete sempre utilizzare il baywatch come scudo. Vi sembra poco?
Quando vi apprestate a comprare un rescue can fate attenzione che non sia vuoto all’interno ma pieno di sughero o schiuma poliuretanica, insomma, materiale che galleggia.
Può succedere, infatti, che si rompa e si riempia rapidamente di acqua non aiutandovi durante un salvataggio.
Quello che trovate nel nostro shop è pieno di schiuma poliuretanica sia nella versione nuova che usata!
Un ultimo accorgimento: è importante che il laccio sia sempre in perfette condizioni. Nel caso il vostro sia usurato sul nostro shop ne trovate uno di ricambio!