Gioco di squadra per i SICS Firenze
Quattro chiacchere con il Presidente Salvo Gennaro
Abbiamo conosciuto i SICS Firenze in questa estate grazie al Jova Beach Party. Abbiamo svolto insieme la sorveglianza della tappa di Viareggio, una fra le più impegnative, visto il gran numero di partecipanti e la “storia” della spiaggia caratterizzata da forti correnti e onde di livello.
Abbiamo trovato un gruppo coeso e tenace, alcuni di loro hanno preso parte anche al secondo workshop per lifeguards della Rescue Italia Academy, confermando l’impressione che già avevamo avuto: un gruppo affiatato che non molla mai!
A capo del gruppo c’è il Presidente Salvo Gennaro e in questa breve chiaccherata ci svela i segreti del metodo SICS Firenze!
Cosa è SICS?
La Scuola Italiana Cani Salvataggio, è la più grande organizzazione mondiale, dedita alla preparazione dei cani da salvataggio nautico e dei loro conduttori, è una associazione di volontariato di Protezione Civile senza scopo di lucro.
Il brevetto SICS è riconosciuto dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto e prevede per le Unità Cinofile la possibilità di impiego su tutte le spiagge italiane in qualità di operatori di Protezione Civile.
I cani della SICS, in quasi 30 anni di attività, hanno salvato la vita a centinaia di persone, rendendo l’associazione stimata ed apprezzata da tutti gli organismi che si occupano di sicurezza in mare.
L’associazione dispone di una squadra operativa di circa 350 Unità Cinofile dislocate su tutto il territorio nazionale, che lavorano in progetti di sicurezza balneare in molti comuni e regioni italiane, principalmente in affiancamento alla Guardia Costiera, Vigili del Fuoco o ad altri enti impegnati nella sicurezza in acqua.
Parlaci dello “strumento”: che tipologia di cane? Quando cominciare l’addestramento? ecc…
Svolgere il lavoro di cane bagnino richiede forza e resistenza pertanto occorre che il cane sia almeno di taglia media, oltre i 25-30 chili di peso; è importante la corporatura, non la razza: anche un meticcio può riuscire benissimo.
La confidenza istintiva con l’acqua è senz’altro un buon punto di partenza, ma non indispensabile. Perché, così come gli uomini, anche i cani possono imparare a nuotare, e vincere le proprie paure.
Le razze principalmente impiegate sono il Terranova, Il Labrador ed il Golden Retriever, animali con caratteristiche molto particolari, sia per ciò che riguarda le capacità natatorie, sia per l’indole particolarmente socievole, adatta al lavoro sulle spiagge.
Il cane può iniziare l’addestramento a partire dai 4/5 mesi in uno dei 16 centri addestramento SICS presenti in Italia e dura circa un anno per il livello base. La nostra filosofia addestrativa usa esclusivamente metodi gentili e si basa sulla ricerca di una strettissima relazione tra il cane ed il suo conduttore, i quali effettuano un addestramento completo, sia nell’obbedienza a terra che nel salvataggio in acqua.
Si tratta di un metodo addestrativo appositamente studiato per la Scuola Italiana Cani Salvataggio, Full Relationship Training (Addestramento in piena relazione), basato sullo sviluppo di una relazione affettiva e collaborativa molto stretta tra cane e conduttore, i due imparano a fidarsi completamente l’uno dell’altro e ad essere una squadra ben affiatata anche in ambienti carichi di distrazioni.
Quali vantaggi per questo tipo di modalità di soccorso?
I cani-bagnino possono nuotare fino a 2 km di distanza e sanno trasportare a riva, contemporaneamente, fino a tre persone in pericolo, sanno anche trainare le imbarcazioni in difficoltà stringendo fra i denti una cima, la potenza di traino del cane, permette infatti all’operatore/conduttore di effettuare interventi impossibili da realizzare per il solo “bagnino”.
Il cane in servizio indossa uno speciale imbrago galleggiante dotato di maniglie a cui una o più persone in difficoltà possono aggrapparsi, e diventa di fondamentale supporto al soccorritore soprattutto nella fase di rientro. Il soccorritore, infatti, dopo avere speso molte energie nell’azione di raggiungere in breve tempo il pericolante potrà occuparsi di mettere in sicurezza il malcapitato e lasciare al cane le operazioni di rientro a riva: per lui sarà del tutto naturale visto che per farlo doeve semplicemente seguire il proprio.
Al Jova Beach Party abbiamo avuto modo di apprezzare un gruppo molto coeso e compatto. Come avete raggiunto questo risultato?
Le nostre parole d’ordine sono “Fare squadra”, in qualsiasi attività e situazione, dalla più semplice a quella più difficile, qualunque sia il ruolo di ognuno: capi o esecutori, allenatori o giocatori, docenti o allievi.
Il lavoro di squadra incoraggia la cooperazione al servizio degli obiettivi che ci si è prefissati, anziché la competizione fra gli individui.
Più le nostre unità cinofile interagiranno e si influenzeranno reciprocamente a “fare squadra” più ci trasformeremo non solo in un gruppo vincente, ma in persone più motivate, meno ansiose, più coraggiose nell’esprimere i nostri pensieri, più umili nell’accogliere opinioni contrastanti con le nostre.
Quindi per noi della SICS ogni associato ha bisogno di allearsi con i suoi colleghi per migliorare in efficienza e sentirsi soddisfatto. Un team affiatato crea consensi e trova appoggi anche al di fuori del proprio nucleo, questo fa si che i suoi partecipanti siano sempre stimolati ad agire sempre al meglio, ciò li fa sentire degni di stima e parte della grande famiglia SICS.
Oltre a pattugliare spiagge libere e supportare l’azione degli assistenti bagnanti che vi operano come in quella di Forte dei Marmi sappiamo che effettuate “sorveglianze” speciali come quella del Jova Beach party. Quali eventi avete svolto? Parlacene!
Sono tante le richieste che ci pervengono per il servizio di assistenza e sicurezza a manifestazioni sportive regionali, ma anche nazionali ed internazionali tra le quali gare di Triathlon, Iron Man, Canoa, Kayak, nuoto in acque libere , etc . Tra i servizi più importanti sono da ricordare quello reso durante il campionato italiano in mare di canoa polinesiana con tappe svolte in varie località italiane ed il Mondiale di Dragon Boat svoltosi a Firenze in Arno lo scorso anno con più di 4000 atlete suddivise in 120 squadre in rappresentanza di ben 18 Paesi.
Un altro servizio paragonabile al Jova è stato quello svolto sul Lago d’Iseo in occasione del “The Floating Piers”, installazione artistica temporanea dell’artista Christo, consistente in una rete di pontili galleggianti lunga 3 km e aperta al libero transito pedonale pubblico, dove noi abbiamo presenziato per la sicurezza de pubblico ovviamente assieme ai nostri cani!
Si può dire senza rischio di essere smentiti che l’Italia, nel mondo, vanta il primato di avere nella SICS la prima organizzazione che ha creato e formulato protocolli e tecniche di salvataggio nautico con l’impiego di cani.
Le Unità Cinofile Operative della Scuola Italiana Cani Salvataggio vengono addestrate ad operare su qualsiasi mezzo di soccorso: Elicotteri, Motovedette, Gommoni ed anche Acquascooter, con i quali effettuano pattugliamenti o ne usufruiscono per giungere velocemente sul luogo di intervento.
Oltre all’attività di salvaguardia della vita umana in acqua, svolta durante la stagione balneare, ed alle attività di Protezione Civile, le Unità Cinofile Scuola Italiana Cani Salvataggio sono impegnate anche a terra, in numerosi progetti a carattere sociale.
A titolo di esempio la S.I.C.S. si occupa della sensibilizzazione nelle scuole sui temi della sicurezza in mare, dell’educazione ambientale, dell’avvicinamento agli animali, allo sport, alla natura nonché della promozione della figura del cane all’interno della società umana per arrivare, addirittura, alla Pet Therapy, nel campo della riabilitazione psichica e motoria, per persone portatrici di handicap, anziani, bambini ed in tutti quei casi in cui è necessario assicurare benessere e miglioramento della qualità della vita.