La FISA contro la Riforma del sistema brevetti di salvataggio

Riceviamo e pubblichiamo questa dura presa di posizione della Federazione Italiana Salvamento Acquatico (FISA) sulla riforma dei brevetti di salvataggio.

Il Presidente Perrotta aggiunge che la FISA sarà comunque perfettamente in regola con questa riforma del salvataggio come devono fare tutti.

Nel mentre proseguono i corsi di formazione ed aggiornamento la FISA lascia aperta la possibilità ai tesserati con altre federazioni di transitare nella FISA.

Il Presidente, infine, precisa che verranno prese azioni legali contro coloro che pubblicano o danno notizie false per danneggiare la federazione FISA, che può tranquillamente continuare a formare tutti coloro che vogliono una preparazione professionale e che non lascerà che altri prendano i nostri soccorritori con false notizie come purtroppo spesso è stato fatto.

Secondo il presidente Perrotta chi vuole vincere con azioni ignobili e sleali non è onorevole.

Nuovo decreto bagnini: lo sport a tutela della vita umana… E’ allarme tra gli operatori del settore

Continua il dibattito sul decreto che ha rivoluzionato e riorganizzato il mondo del salvataggio e che rischia di creare caos nel settore balneare con gravi ripercussioni sulla sicurezza delle nostre spiagge.

Il decreto n. 85 del 29 maggio 2024 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ridisegna la disciplina del salvamento acquatico italiano, scatenando un’ondata di critiche da parte degli operatori del settore in primis dalla F.I.S.A. Federazione Italiana Salvamento Acquatico che dalla sua nascita si è sempre occupata della formazione professionale degli assistenti bagnanti e non solo.
Tutto infatti è partito dalla Fisa che più di tutti voleva una regolamentazione in questo settore.
Il decreto sarebbe dovuto essere il risultato di un percorso costruttivo tra tutti i referenti del salvamento acquatico Italiano, cioè enti formatori, soccorritori acquatici, fornitori diretti di servizio di assistenza e salvataggio, insieme agli enti pubblici come la Guardia Costiera.
Così non è stato: non c’è stato alcun tavolo di discussione, e la cosa grave è che gli è stata data fondamentalmente una connotazione prettamente sportiva. Lo sport a tutela e soccorso della vita umana?
«Questo decreto – afferma il Presidente FISA Raffaele Perrotta– avrebbe dovuto riflettere le reali esigenze professionali e le competenze richieste in un settore cruciale per la sicurezza pubblica. Il decreto sta privilegiando aspetti pericolosi come allungare la validità dei brevetti o rimuovere la Guardia Costiera dalle commissioni valutative per il rilascio dei brevetti o ancora su un aspetto prettamente sportivo. Sono molto preoccupato per le future generazioni verso le quali abbiamo grandi responsabilità e a cui devono essere lasciate leggi fatte da professionisti a vantaggio della popolazione.
Questo decreto prevede di far sparire la figura di maestro di salvamento, quindi tutti coloro che erano già professionalmente addestrati, con un bagaglio in termini di esperienza e preparazione, vengono sostituiti da questa nuova figura sportiva di allenatore di nuoto per salvamento, figura che nasce e svolge la sua attività in piscina»
Perrotta punta il dito anche sulle modalità d’esame e sul rinnovo dei brevetti evidenziando che erano ben altri i punti su cui discutere
«I reparti operativi dello Stato nell’ambito del soccorso e salvataggio devono fare prove annuali, visite mediche e prove di efficienza fisica e con equipaggiamento tecnico avanzato e, a loro supporto, elicotteri e motovedette. Oggi i bagnini devono coprire 150-200 metri di costa, con responsabilità enormi, sfruttati da questo sistema, non esiste neanche un albo, sono sottopagati. Insomma, una situazione davvero incredibile e su questo bisognava discutere. Inoltre, un bagnino che viene formato a livello sportivo ma non professionale è un rischio. «Il nuoto tecnico operativo di salvamento è differente dal nuoto classico, come FISA avevamo chiesto di affrontare altre criticità, come per esempio studiare un equipaggiamento idoneo per tutti gli assistenti bagnanti o prevedere moto d’acqua e rescue board ogni tot di metri in considerazione della costa. Insomma, chiedevano una riforma che avesse un respiro complessivo e mettesse il mondo del salvataggio italiano al passo con quanto avviene in altri paesi come USA, Australia e Spagna. Questa riforma rappresenta, al contrario, un passo indietro anche sulla didattica.
Non da ultimo il nodo età, con lo stop ai ragazzi di 16 anni nel mondo del lavoro e agli over 50.
«Un cinquantenne – conclude Perrotta ha esperienza, sa cosa può accedere prima dell’inevitabile, invece si è innescato purtroppo questo meccanismo per cui, chi ha un occhio più critico e responsabile con capacità fisiche idonee, e che riesce a prevenire eventuali incidenti, viene eliminato. Allo stesso modo ci sono ragazzi di 16 anni che hanno ottime capacità natatorie e che, se formati professionalmente, possono salvare vite»

La FISA ringrazia per l’interessamento il Senatore Luigi Nave che ha seguito questa vicenda in modo costante e attivandosi presso le Istituzioni.

La FISA, conclude il presidente Perrotta, si sta comunque adeguando al decreto auspicando che non sia stato fatto volutamente per danneggiare la nostra federazione.
La legge va rispettata in attesa che il governo verifichi i suoi regolamenti.

Il Presidente della FISA Raffaele Perrotta