Comparazione fra i mezzi di salvataggio
Bagnino quale è il tuo mezzo preferito? Dipende!
E con quale strumento entreresti in mare oggi? Dipende!
Vi sono molte variabili da considerare per arrivare ad una risposta. Innanzitutto influisce l’operatore, il bagnino che andrà ad operare il salvataggio, è capace di utilizzare allo stesso modo i tre mezzi nella scheda? Se sì, li ha tutti e tre vicini e pronti all’utilizzo (come dovrebbe essere)?
Supponiamo quindi, che l’operatore sia in grado allo stesso modo di utilizzare i tre mezzi (pattino, rescue can -detto baywatch, e rescue board) ed andiamo ad spiegare la tabella.
Il pattino di salvataggio, strumento principe nel salvataggio italiano, ha un notevole punto di forza con il mare calmo e permette di raggiungere il pericolante in modo veloce. E’ inoltre adatto a salvataggi con più pericolanti grazie alle sue dimensioni.
I punti di debolezza di questo mezzo si evidenziano quando c’è mare mosso e se il pericolante è distante lateralmente dal punto dove è collocato il pattino. Salvataggi, anche semplici, possono arrivare a durare vari minuti. Un ulteriore pericolo è rappresentato quanto lo specchio acqueo è fortemente affollato ed il rischio di tirare remate ad ignari bagnanti diventa altissimo.
Con il mare agitato con onde scomposta e fortissima corrente è un mezzo da maneggiare con grandissima cura. In caso di ribaltamento con i suoi quasi 100 kg e molte sporgenze può diventare molto pericoloso come ci ricorda la triste vicenda dal bagnino di salvataggio Santocchi.
La rescue board, strumento di salvataggio in forte ascesa, consente di raggiungere il pericolante in modo veloce e autonomo. Essendo molto leggera consente all’operatore di muoversi lungo la battigia e di raggiungere il pericolante frontalmente. Se il mare è agitato, non surfabile, perde qualche punto per stabilità.
In quei casi, mare agitato e fortissima corrente, il rescue can diventa il vostro migliore amico. Facile superare le onde con questo strumento che se abbinato alle pinne diventa imbattibile!