Che estate sarà quella del 2020?
proviamo a pensare ai possibili scenari che ci aspettano …
La battaglia contro il COVID-19, Corona Virus, procede. Siamo tutti in mezzo alla tempesta e prima di parlare di altro è giusto rivolgere il nostro caloroso saluto e ringraziamento a tutti coloro che stanno dando il massimo per sconfiggere questo virus che ha sconvolto la nostra esistenza. Ognuno nel suo piccolo sta facendo tanto, da quelli in prima linea (medici, infermieri, personale sanitario) a chi in seconda linea sta continuando a fare il suo lavoro (dove autorizzato) o si “limita” a rispettare le prescrizioni dettate dal Governo.
Non è poco. Insieme ne usciremo.
Siamo in mezzo alla tempesta ma proviamo a guardare lontano, a immaginare come sarà quella che è la stagione più importante per gli assistenti bagnanti ovvero l’estate. Come sarà l’estate 2020? Mancano meno di due mesi all’inizio di maggio e sono tanti gli assistenti bagnanti ed i gestori di stabilimenti balneari e piscine che se lo domandano.
La speranza è quella che il COVID-19 esaurisca a breve la sua forza infettiva oppure che venga trovato un vaccino ma se così non dovesse essere?
Il primo scenario è quello a cui tutti auspicavamo ovvero del “cessate il fuoco” per il 3 aprile ed è saltato. I dati non sono ancora buoni ed il Governo chiede un ulteriore sforzo. Si va al 13 aprile. Dopo di che speriamo che il governo autorizzi gli assistenti bagnati a recarsi in spiaggia per iniziare (chi lo deve) le operazioni di montaggio. Ed i bagnanti? La curva del contagio scende, ma non così rapidamente. Si ipotizza metà maggio. Alcuni analisti giugno.
Non riusciamo a immaginare oltre per due ragioni: da una parte quella economica, dall’altra la tenuta sociale del paese. Sarà possibile continuare a tenere gli italiani in casa?
Dovremo trovarci a convivere con il COVID-19? Come è possibile vivere l’estate rispettando le “precauzioni anti-virus”? Come è possibile svolgere il nostro mestiere, quello degli assistenti bagnanti, limitando al massimo i rischi per la salute in un contesto del genere? Gli assistenti bagnanti, in quanto personale incaricato di pubblico servizio, assumeranno un ruolo anche in tal senso?
L’estate si avvicina è sarà la più caotica che ricordiamo da un pezzo a questa parte perché unirà due fattori: la voglia degli italiani di stare al mare dopo più di un mese di “permanenza volontaria a casa” e la scarsa propensione a uscire dai confini nazionali. Sì, sarà una novità per un popolo esterofilo e viaggiatore come il nostro, ma se la pandemia sarà debellata in Italia non è detto che lo sarà in altre zone d’Europa o del mondo. Al tempo stesso ci potranno essere ancora riduzioni agli spostamenti esteri, pericoli di “ritorno di fiamma” ed il rischio di restare isolati all’estero e/o di essere curati da un sistema sanitario estero. Tanti fattori di rischio, insomma, che si faranno sentire. Certo, con le stesse motivazioni, ci potrebbero registrare meno ospiti stranieri ma il saldo sarà comunque positivo.
Intanto cosa succede all’estero? La pandemia ha raggiunto il continente americano e sono state chiuse le spiagge in USA, Argentina, Perù, Costarica, etc.
Al tempo stesso sulle torrette dei lifeguard californiani sono apparsi i cartelli che vedete qua a lato. Si prepara un’estate di distanziamento sociale.