Bagnini di salvataggio ed autismo

Alcuni consigli dagli esperti

Lo spettro autistico, noto anche come disturbo dello spettro autistico (DSA o, in inglese ASD, Autistic Spectrum Disorders) è una gamma di disturbi mentali di tipo neurosviluppo. Include l’autismo e la sindrome di Asperger. Gli individui nello spettro autistico spesso incontrano difficoltà con la comunicazione e l’interazione sociale e possono presentare modelli di comportamento, interessi o attività limitati e ripetitivi.

Le statistiche indicano che l’annegamento è una causa rilevante di morte fra le persone che soffrono dello spettro dell’autismo per questo è opportuno che un assistente bagnanti in servizio sappia come muoversi ed intervenire con persone speciali.

I genitori del bambino, individuo speciale, sono vostri alleati. Solitamente comunicano ad inizio turno al bagnino riguardo la particolarità di loro figlio e non l’abbandonano mai. Sono persone straordinarie. Questo articolo serve a preparare gli assistenti bagnanti sull’argomento e propone alcuni consigli pratici su come agire nel modo migliore in determinate situazioni/scenario.

SCENARIO “A”: immagina di essere avvicinato da un genitore che dice che suo figlio è scomparso nel parco acquatico o in spiaggia. Il genitore vi comunica che il figlio è affetto da e ha l’ASD. Per trovare il giovane il più rapidamente possibile, un bagnino dovrebbe porre due domande critiche: 
E’ VERBALE o NON VERBALE? (Ovvero parla o non parla)
E’ ATTRATTO DA QUALCOSA IN PARTICOLARE?
Poi si richiede la descrizione come in ogni caso di scomparsa.
Perché funziona: chiedere le capacità comunicative del bambino (o la sua mancanza) taglia al sodo. Ciò consente di risparmiare immediatamente tempo. È un segnale che il bagnino capisce già l’autismo, risparmiando al genitore di perdere tempo prezioso a spiegare le condizioni del bambino. Inoltre, il bagnino di salvataggio saprà come comunicare con il bambino una volta trovato. Tenete sempre presente che se non sono verbali, è importante sapere che non ti ignorano, semplicemente non ha la capacità fisica di rispondere verbalmente.
La seconda domanda è altrettanto importante: alcuni bambini con ASD sono affascinati da alcune attrazioni, quindi la risposta potrebbe indirizzarti nella giusta direzione. 
Due domande che vi permettono di tagliare i tempi e concentrare le ricerche!
SCENARIO “B”: un ospite con spettro autistico sta avendo un tracollo. Può succedere. Un assistente bagnanti che risponde a questa situazione deve essere discreto. Quindi avvicinati con calma e chiedi al genitore se puoi essere d’aiuto. Nella maggior parte dei casi ti dirà che non c’è niente da fare ma soltanto aspettare che la cosa passi da sola. 
Perché funziona: essere coinvolti in una questione genitoriale potrebbe andare contro l’istinto di un bagnino di salvataggio. Ma offrendo una mano, aiuti a contenere un’altra potenziale causa di escalation: l’intervento di altri bagnanti. I genitori spiegheranno comunemente che il bambino ha l’autismo e magari ti chiederanno di allontanare l’eventuale folla per dare spazio al bambino.
SCENARIO “C”: un bambino con autismo non risponde agli ordini del bagnino. È probabile che il bambino non sia litigioso o testardo, semplicemente le cose che gli comunica l’assistente bagnanti non hanno alcun senso per lui. In questi casi è importante dire le cose chiaramente. 
Perché funziona: alcuni bambini con autismo tendono a interpretare le cose alla lettera, quindi frasi figurative come dirgli “rallenta” invece di “non correre” le confonderebbero. Gli esperti consigliano in questi casi di usare un linguaggio concreto ed evitare figure retoriche. Lasciare poco spazio all’interpretazione.
SCENARIO “D”: un ospite ha bisogno di cure mediche, magari è stato punto da una raganella, ha toccato una medusa o si è ferito cadendo. Alcuni bambini con autismo sono avversi al tatto, in questi casi può essere utile se il bagnino offre loro delle opzioni.
Perché funziona: non stai chiedendo “Posso?” Se il bambino dice di no, ti troverai in una situazione difficile. Ecco perché è importante dare all’ospite qualcosa da dire nei procedimenti. “Qualcosa di così semplice riporta un po’ di potere nel regno del bambino”, dicono gli esperti. Se però vi trovate di fronte ad una emergenza, comportatevi come vi hanno addestrato perché nelle emergenze la velocità d’azione ha la priorità. 

Ed in chiusura di questo articolo le buone notizie:

  • una serie di spiagge riminesi hanno creato una serie di stabilimenti AUTISM FRIENDLY BEACH con servizi ad hoc e personale adeguatamente preparato.
  • complimenti al lifeguard Alessandro che il 29 luglio del 2019 a Santa Severa è intervenuto in un salvataggio di una ragazza affetta da autismo sfuggita al controllo dei genitori!

BRAVI TUTTI !