Riconoscere e sopravvivere alle correnti (rip current) è uno dei fondamenti del corso di bagnino di salvataggio ma può essere utile a qualsiasi persona svolga un’attività natatoria in mare aperto.

Se vieni “catturato” da una corrente di ritorno, ecco le migliori cose da fare:

1. Per richiedere aiuto, stai calmo, galleggia ed alza un braccio per attirare l’attenzione.

2. Mentre galleggi, le correnti possono farti girare in circolo e riportarti su di una secca.

3. La miglior maniera per uscire da una corrente di ritorno è nuotare parallelamente alla spiaggia verso le onde che rompono.

4. Devi verificare la tua situazione regolarmente. Se il tentativo di uscita laterale non produce risultati positivi stai calmo, galleggia ed alza un braccio.

5. Un ulteriore elemento di sicurezza per chiunque nuoti in mare aperto è quello di farlo in compagnia e di portare con sé un rescue can o tube oppure di vestire sempre una cintura per la sicurezza acquatica (FLOTTER o RESTUBE). Un ausilio al galleggiamento che non intralcia i movimenti e attivabile in caso di necessità!

Per saperne di più consigliamo la lettura del libro “Il nuoto in mare mosso” di Davide Gaeta che trovate nel nostro shop.

Queste scelte possono sembrare semplici ma le correnti di ritorno sono complesse. Potresti fare il bagno in una spiaggia non sorvegliata oppure, nonostante i tuoi tentativi scoprire una corrente così forte da non permetterti di riavvicinarti alla spiaggia quindi la migliore cosa è conoscere le correnti di ritorno ed evitarle oppure nuotare sempre in una spiaggia sorvegliata!

ALCUNI LUOGHI COMUNI SBAGLIATI SULLE CORRENTI DI RITORNO

1. Le correnti non sono vortici.

Gli studi hanno confermato che le correnti di ritorno non spingono le persone sotto l’acqua facendole annegare. Semplicemente spingono le persone lontano dalla riva, in molti casi nella zona delle onde. Le correnti di ritorno sono correlate agli annegamenti solo per fattori variabili come:

a. La capacità di nuotare,

b. L’istintiva natura di nuotare contro corrente porta ad un affaticamento;

c. Il panico che ne deriva e l’indebolimento della capacità di giudizio,

d. Il non frequentare una spiaggia sorvegliata.

2. Le correnti di ritorno possono essere pericolose in ogni occasione, non soltanto quando ci sono forti onde

Quando le onde sono più grandi la velocità delle correnti di ritorno è maggiore. Al tempo stesso quando le onde sono forti meno persone entrano in acqua. E’ nei giorni con onde moderate che avviene il maggior numero di annegamenti poiché un maggior numero di persone entra in acqua.

3. Il mare calmo non sempre significa mare sicuro.

Molte persone finiscono in una corrente come risultato della scelta di nuotare in una zona di mare calmo. Sfortunatamente, le correnti di ritorno cominciano spesso in zone che appaiono calme. La miglior scelta per fare il bagno resta difronte alla postazione dei bagnini.

4. Le correnti di ritorno possono essere utilizzate dagli esperti

I bagnini utilizzano le correnti di ritorno per raggiungere più velocemente i pericolanti, i surfisti le utilizzano per raggiungere la zona onde. Per fare questo si richiedono anni di allenamento ed esperienza e cautela.

5. Non esistono le “correnti di marea”

Spesso sentiamo il riferimento alle correnti di marea come se esistessero correnti legate al cambiamento del livello del mare (periodi di 6-12 ore). E’ un errore. Le correnti di ritorno sono correnti che si sviluppano solamente in periodi di secondi, minuti ed ore.

Fonte.

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