La FISA continua la sua lotta contro la riforma dei brevetti

Perrotta “La nostra battaglia per il rilascio dei brevetti di Assistenti bagnanti continua per il bene della categoria e dei bagnanti e con il sostegno anche di altri partiti politici”

Era agosto 2024 quando il Senatore Luigi Nave (M5S), accogliendo le Nostre istanze, ha interrogato il Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per ripristinare la professionalità del settore, avendo il Governo Meloni con il Decreto Ministeriale 29 maggio 2024 n.85, cercato di cancellare anni di duro lavoro e sacrifici portati avanti dalla FISA la quale evidenziava da anni le lacune di un sistema totalmente da rivedere ma che questo decreto consentirebbe solo alla Federazione Italiana Nuoto (FIN) di poter rilasciare i brevetti e tentando di fare sparire sia la stessa FISA (Federazione Italiana Salvamento Acquatico), che la Società nazionale di Salvamento, entrambe in possesso dei requisiti per la medesima formazione.
Nonostante la legge Melandri (2006) avesse delineato la differenza tra sport e attività professionale, oggi questo Decreto sembra non tenerne in alcun conto.
Il Senatore Nave concluse l’atto parlamentare chiedendo al Ministro in indirizzo quali iniziative intendesse assumere per ripristinare un decreto con regolamenti pericolosi a svantaggio della formazione del personale addetto al salvataggio in acqua.
Precisa richiesta, inviata al Governo, che lo stesso Senatore Luigi Nave (M5S) ha voluto poi successivamente evidenziare in una conferenza stampa su sua iniziativa e svoltasi in Senato presso la Sala dei Caduti di Nassirya dove erano presenti gli esponenti del direttivo nazionale della Fisa. Occasione dove si è espresso nuovamente il disappunto per il nuovo regolamento governativo e dove si sono evidenziate le molte criticità in esso contenute come l’allungamento della validità dei brevetti a cinque anni e la rimozione del controllo delle Capitanerie di Porto durante gli esami, abbassando gli standard di sicurezza e ribandendo che non basta saper nuotare per salvare vite umane sottolineando la differenza tra istruttori di nuoto e maestri di salvamento specializzati e addestrati nell’insegnamento del soccorso in mare.
Sì tenga presente sempre che la formazione nel salvare vite umane richiede leggi e regolamenti dedicati.
Oggi, 15 dicembre 2024, leggiamo della presentazione di un’altra interrogazione in Parlamento a firma del Senatore Berruto (PD) e con il plauso della Società nazionale di Salvamento (SNS).
Accogliamo questa interrogazione con estrema soddisfazione, certi di non essere più soli in questa battaglia e propensi ad una totale collaborazione con società storiche del comparto per giunta con la coesione delle forze politiche “scese in campo” in parteggiamento.
Quello che facciamo oggi si ripercuote sulle future generazioni.

Raffaele Perrotta

Presidente FISA