Cosa fare se il pericolante muore
Nella vostra vita di lifeguards potrà succedere che non tutto vada come sarebbe dovuto. E’ la vita. Ed il pericolante che avete provato in tutti i modi a salvare non riesca a sopravvivere.
Il patto con la vostra coscienza resta salvo se avete mantenuto fede all’impegno di aver fatto tutto il possibile per salvare il pericolante. Ma tenete sempre a mente che il rispetto che dovete alla vostra professione ed alla persona che avete provato a salvare non termina nel momento in cui termina il salvataggio ma nel momento in cui il suo corpo senza vita lascia la vostra spiaggia o piscina.
Se viene dichiarato il decesso c’è il rischio che il corpo possa rimanere per diverso tempo in spiaggia/ piscina. La procedura richiede che venga informato il Sostituto Procuratore della Repubblica che darà il via libera allo spostamento della salma nella locale camera mortuaria. In alcuni casi è successo che non si riuscisse a rintracciare così rapidamente il magistrato di turno per cui la salma è rimasta diverse ore sul luogo. Non fatevi trovare impreparati.
Il grado di una civiltà si misura nel rispetto che si porta per la dignità dei morti quindi vediamo bene di trasformare in una lista di consigli il concetto di cui stiamo parlando. :
- non spostare il corpo a meno che non sia a contatto con l’acqua.
- create una barriera intorno al corpo (vanno benissimo i lettini) e mettete un ombrellone a fare ombra.
- metti un telo sopra il corpo:
- compilate la scheda di rilevazione incidenti
- mettete la bandiera della spiaggia a mezz’asta.
- cercate di non dare informazioni sull’identità della persona a chi non è un familiare.
- chiedete alle persone intorno di abbassare la musica di eventuali radio e cellulari.
- evitate che qualcuno si metta a giocare intorno alla salma.
- evitare qualsiasi frase improvvida e parola di troppo. Avete fatto il possibile, il pericolante non era in spiaggia o piscina per morire per cui è inutile cercare di addossare la colpa a voi o a lui. Comportatevi da professionisti.